| lalletta75 |
| | CITAZIONE (Kate McGregor @ 28/5/2007, 20:58) [Queste parole sono veramente molto belle, grazie di cuore. E grazie a tutte voi, Gufetta, miraphora, Juneross, stemori, Lamia, Claudia B, Stephy, lalletta... e a tutte coloro che mi leggono, per il supporto e l'incoraggiamento che mi date.
Kate Kate ... come incoraggiamento ... e per ringraziarti ... riporto queste parti di Corinna ... che adoro «Siete stato voi, a medicarmi, vero?» Dorian si corrucciò, ma non rispose. La linea della sua mascella si tese, e il suo torace si espanse in un lento respiro. Corinna sussurrò di nuovo, ma questa volta, qualcosa nella sua voce lo sconvolse. «Avete provato repulsione?» Le sue parole rimasero sospese alcuni istanti tra loro poi, finalmente, Dorian si volse e il suo sguardo ardente sembrò avvolgerla e scaldarla fin nelle viscere. Ne fu attratta e nello stesso tempo intimidita. «No, Kate» diss'egli. Le si avvicinò, lentamente. Tanto lentamente che Corinna ebbe l'impressione che le stesse dando l'opportunità di sfuggirlo. Il cuore prese a batterle all'impazzata, ma non osò muoversi, temendo di fare la mossa sbagliata. Percepiva il suo stato di eccitazione, e se da un lato la lusingava e metteva a tacere i suoi dubbi, dall'altro la spaventava, perché era consapevole della sua inesperienza e della sua ignoranza... tutto quello che sapeva sull'amore fisico erano poche concise parole di sua madre e l'agghiacciante violenza di Don Corraya, il ricordo del suo sesso e del terrore che aveva provato sentendolo contro il proprio corpo, Sentì la mano di Dorian percorrerle la schiena, in una carezza leggerissima, fino alla sua base, e indugiare appena più in basso, tra la piena rotondità delle sue natiche. Sentì il suo roco respiro contro l'orecchio e un attimo dopo le sue labbra baciarle la pelle dietro ad esso, la linea della mandibola, il collo, la nuca... Egli avvertì le sue disperate pulsazioni. «Le tue ferite non mi annebbiano la vista, bambina, la tua bellezza invece mi annebbia la mente» ammise per rassicurarla. Ritirò la mano, e si scostò, rimanendo a fissarla per un tempo infinito. Fino a quando gli parve che avesse ripreso a respirare normalmente. «Quando faremo l'amore, piccola, non sarai spaventata» le promise. Quelle parole avrebbero dovuto metterla in guardia, farla schizzare via come una freccia, invece sembrarono rassicurarla... di certo ebbero il potere di calmarla. Ed era troppo stanca per pensare. Sospirò impercettibilmente e l'onda del sonno la sommerse di nuovo, cullata dolcemente dal beccheggiare confortante della nave.e ancora «Hai bisogno di qualcuno che ti faccia dimenticare, piccola» disse, con voce ruvida. Accostò le sue labbra bollenti sulla bianca fronte di lei, in un bacio leggero e bruciante là dove il cipiglio le oscurava il volto perfetto. Sentì che tratteneva il respiro, e si accorse di averlo trattenuto egli stesso. Era stato un gesto istintivo, un tocco fugace, ma aveva lasciato un marchio su di lei. «Voi?» chiese lei con un filo di voce. Incapace di compiere il minimo movimento. «Sì, Kate. Dall'istante in cui mi chiedesti di portarti con me.» «Non ero in me...» tentò di giustificarsi, pur senza molto risultato. Sapevano entrambi molto bene, che gli avrebbe chiesto di prenderla con sé anche se fosse stato il demonio in persona. «Tu mi hai affidato la tua vita, bambina, adesso mi appartiene.» Il suo volto impassibile sembrava scolpito nella pietra, i suoi occhi insondabili e magnetici catturarono quelli di lei, in un muto duello di volontà. Quegli occhi miravano alla sua anima, si sentì inerme di fronte a lui. Per la prima volta nella sua vita, Corinna si accorse di desiderare di conoscere un uomo, quell'uomo. C'era una sorta di primitiva determinazione in quella mascella contratta, oscurata dalla barba non rasata, che le provocava brividi di istintiva ammirazione... Quell'uomo poteva essere davvero un demonio, il peggiore degli uomini, ma di una cosa era certa: non le avrebbe mai fatto del male. «A vostro rischio e pericolo» disse infine. Uno strano balenìo gli infervorò lo sguardo per una frazione di secondo e le sue mani si contrassero, stringendola contro di sé. «Rischio e pericolo sono il sale della mia vita, piccola Kate.» Dalla sua espressione cupa traspariva fierezza, volontà, desiderio... non gentilezza, né affetto, né generosità. Ne fu affascinata, suo malgrado. Il suo spirito battagliero si sentì rinvigorito, come se da quel contatto col suo corpo muscoloso traesse linfa vitale. Dorian percepì quel cambiamento, lo sentì sotto le sue mani e attraverso il suo respiro. Aveva come l'impressione che la sua collera si fosse trasformata in energia pura, e che lei ne attingesse attraverso lui. Era una sensazione inebriante, travolgente. A trentatré anni, dopo una vita di battaglie, di bottini, di sangue e di cinismo, aveva trovato questa donna, e gli parve di averla aspettata da sempre.
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