Finalmente l'ho letto anche io
E' forse uno dei libri più intensi di tutta la Serie: penso dipenda più che altro dai temi trattati, decisamente molto seri, difficili per certi versi.
Non che sia una novità per la Ward ma forse, così tanti, tutti insieme in un unico libro, non li aveva mai trattati.
Penso che questo spieghi anche le oltre 600 pagine e, per come la vedo io, non avrebbe potuto scriverne di meno: anzi forse il finale meritava qualche pagina in più...
Con così tanto materiale, conoscendomi, rischio di scrivere io stesso una tesi su questo libro, sicchè cercherò di contenermi e di tornare su alcuni aspetti più in là, se ce ne sarà occasione.
Non so dire se sia uno dei miei preferiti della Serie: punti forti la Ward ne ha tanti, e uno di questi sono la storie d'amore.
Per questo forse continuo a preferire i primi libri della Serie, quelli meno corali per intenderci.
Però di certo tutto quello che aggiunge per questa coralità non è roba da poco.
Un esempio su tutti è la Banda dei Bastardi, i nuovi "cattivi" sicuramente più interessanti della ormai scialba minaccia dei
lesser.
Del resto quelli erano cattivi e basta.
Qui, invece, almeno con 3 personaggi del gruppo, c'è la classica figura del "cattivo" che magari non lo è fino in fondo, agisce spinto da proprie motivazioni che ritiene giuste.
Inoltre sembra addiruttura profilarsi una storia d'amore per uno di loro, condita magari anche da un pizzico di rivalità con un altro membro del gruppo.
Tra le storia di contorno, mentre ormai non sopporto più Qhinn, Blay e Saxton (bastaaaaaaaa!!!!) , mi è piaciuta molto quella che approfondisce il rapporto tra John e Xhex: son d'accordo con chi ha scritto che il loro tipo di relazione non poteva risolversi in un felici e contenti e basta.
Per non parlare di come viene affrontato il tema "filiale" tra Xhex e No'One e John e Tohr ( anche se data la relazione tra i loro genitori, rischiano un pò il discorso "fratellastri"
).
La storia d'amore tra No'One e Tohr: come in tutti i libri corali della Ward, secondo me avrebbe potuto dare ancora un qualcosa in più al rapporto tra i due.
Ma è una relazione così piena di spunti, così ricca di emozioni, che sinceramente non penso la Ward avrebbe potuto fare un lavoro migliore: lì per lì mi son trovato a storcere il naso in alcuni punti, salvo poi rendermi conto che il tutto era giusto in quel modo, quando ho avuto la visione d'insieme finale.
Tra tutti i temi ne scelgo solo uno: difficile scrivere una storia d'amore con la A maiuscola quando uno dei due è cmq legato da un amore profondo per una persona che ha perso.La Ward è riuscita ad affrontare il tutto senza sminuire nè il "vecchio" amore, nè quello "nuovo".
Un paio di aspetti mi "preoccupano": la situazione di Layla per gli sviluppi di questo libro, visti in prospettiva di una sua storia. Io alcune cose le avrei evitate, anche se le motivazioni non fanno una piega.
Inoltre spero che la coralità si mantenga anche per il libro su Qhinn e Blay: una storia d'amore omosessuale non mi attira molto, ma soprattutto son un pò stanco della situazione tra loro due.
In un libro così serio forse dovrei evitare ma insomma non resisto:
1) Tohr ci ha messo troppo a capire cosa prova davvero per No'One: visto che da tempo ormai la notava spesso, e...quella camminata strana pure in mezzo a chissachè l'avrebbe riconosciuta, avrebbe dovuto accorgersi prima che
lei , lei era un piccolo grande amooooreeeeee, soooooloooo un piccolo grande amoreeeeee niente piùùùùùù di questo niente piùùùùùùù...;
2) Per buona parte del libro sembra che Tohr diventi taciturno, distante, solo con se stesso, che insomma si stia quasi avvicinando al modo di essere di No'One. Invece poi è lei a rinascere, a cambiare, a diventare una persona del tutto diversa grazie soprattutto a lui.
Morale della favola: non sempre chi va con lo zoppo impara a zoppicare. A volte accade il contrario